È probabile che a tutti capiti di frequente di arrivare a un bivio noto: scegliere se dire la verità oppure appellarsi alla classica “bugia bianca”.
Quando la piccola menzogna è detta a un amico ed è a fin di bene, molti di noi si mettono la coscienza a posto pensando che quest’ultima non avrà ripercussioni significative sulla vita dell’altro e che quindi è innocua.
«In fondo quei pantaloni non le stanno così male…»
…l’arrosto della suocera è buonissimo…la fidanzata del nostro amico è una piaga peggio della grandine ma affermando che ci piace, lo renderemo di certo felice (ed è quello che conta).
In queste passate vacanze sono andata in America. Lì, ho rivisto un caro amico che viveva in Italia e che conosco dall’adolescenza.
Non lo vedevo da un paio d’anni e in questo periodo di tempo, si è fidanzato.
Con una ragazza favolosa. Carina, simpatica, molto intelligente e che lo ama.
«Ma che lui non ama.»
Non serve che lo dica, lo conosco. Ho provato a farlo confessare, ma non ci sono riuscita. Anzi, mi ha dichiarato l’intenzione di sposarsi entro dicembre.
È molto probabile che qualche anno fa avrei immediatamente messo in chiaro quello che pensavo ma, forse l’età, forse le diverse esperienze, mi hanno resa meno categorica e dunque mi sono frenata.
Con quale arroganza posso credere di sapere cosa realmente il mio amico desidera? Non tutti siamo fatti per la spasmodica ricerca dell’amore. Forse questa quiete è quello che vuole dalla vita, dopo aver sofferto tanto per il suo precedente rapporto finito in pezzi.
Si possono gettare ottime fondamenta su sentimenti “tiepidini”.
Quindi non gli ho detto nulla e sono ripartita.
E ora mi sento in colpa.
Perché per chi, come lui, ha conosciuto l’amore vero, è più difficile rinunciarvi per sempre in nome della serenità.
Ho paura che una volta uscito da questo torpore, mi possa accusare di non avergli detto realmente ciò che pensavo.
Che inutile sacrificio cercare di stare tranquilli al fianco della persona giusta “sulla carta”, per il timore di non trovare nulla di meglio.
Come se stare in coppia con chi non si ama potesse essere una condanna minore della solitudine.
